Verona, 20.000 incidenti stradali negli ultimi 10 anni; Firenze, 43 casi dal 2021 in una sola via; Napoli, anche se in calo rispetto all’anno precedente, 1.796 incidenti nel 2020; quasi 20.000 a Roma dal 2021, per Milano miglioramento dovuto “esclusivamente al lockdown”. Un metodo rivoluzionario può eliminare per sempre questo problema. Scoprilo leggendo questo articolo.
Esistono tantissimi diversi ambienti di guida
Lunghe arterie autostradali, tortuosi itinerari di montagna, strade a sterro che attraversano le campagne e le colline, tangenziali e corsi cittadini gremiti di cartelli e segnaletica, quante tipologie di strada conosci? Di sicuro ti sarà capitato di guidare in almeno un paio di questi scenari.
In ciascuna delle situazioni descritte le attenzioni da prestare sono differenti: per la guida in autostrada, lunghe percorrenze a velocità sostenuta e sempre dritti, è importante focalizzarsi sulla distanza di sicurezza dal veicolo precedente e sul corretto utilizzo delle corsie;
per la guida in montagna bisogna sapersi destreggiare con le pendenze, tornanti e visibilità ridotta;
sulle strade di campagna ci si concentra su presenza di veicoli agricoli, attraversamento animali e il manto stradale non omogeneo – nonché sulla scarsità di indicazioni!
Per la guida in città, invece, occorre essere una specie di perfezionista, a causa di timoli visivi, cartelli e segnali, della gran varietà di pedoni, ciclisti, motociclisti e mezzi pubblici, la presenza di semafori, rotatorie e incroci, di sensi unici e di lavori in corso, ma, soprattutto, delle altre automobili. Che in città sono ovunque.
La guida nel ciclo urbano è fatta di frequenti cambi di velocità per adattarsi alle indicazioni stradali, di una totale concentrazione per recepire il comportamento di quel che c’è intorno a noi: macchine dietro, davanti, parcheggiate, che arrivano nel senso di marcia opposto o da un incrocio, pedoni che attraversano, tram o bus in sosta e fermata, animali domestici, scolaresche in uscita didattica, biciclette.
Pochi spazi, pochi minuti per reagire nel bel mezzo del traffico.
Ecco perché sicuramente ti sarà capitato di sentir dire da chi abita in provincia: “Ah no, io in città non potrei guidare mai!”.
Preparazione specifica e abitudine
Per avere una guida sicura serve la prima o la seconda?
La risposta giusta è la prima. Per guidare al meglio ci vuole una preparazione adeguata. Ma, per una volta, mettiamoci nei panni di chi non si sente pronto a guidare in piena metropoli, spezziamo una lancia in favore dell’abitudine: quante volte è il performante amico cittadino a trovarsi spaesato, se testiamo le sue abilità fuori dal traffico cittadino o dalla rassicurante autostrada?
Chi prende la patente in città sarà molto più disinvolto a muoversi tra traffico, segnaletica, rotatorie e sensi unici, chi prende la patente in montagna avrà invece un’ottima gestione delle pendenze, delle curve a visibilità ridotta e delle strettoie, ma potrebbe sentirsi disorientato in un contesto più “frequentato”.
Centralità del guidatore
L’importante è ricordare che il fattore determinante, per avere una guida sicura, è il conducente.
In altre parole, per quanti sistemi di sicurezza attivi e passivi siano installati sulla tua automobile, ABS, ESP, Airbag, cinture di sicurezza e sensori di movimento, sei tu a fare la differenza.
Il guidatore è l’unico vero “dispositivo” in grado di gestire una situazione di emergenza, e anche il centro della guida sicura. Ecco da cosa dipende la capacità di guida:
- conoscenze tecniche
- senso pratico
- esperienza
- attenzione
- rispetto delle norme del Codice della strada
- attitudine cognitiva al valutare il comportamento degli altri automobilisti
- prontezza di riflessi
- buon senso
- ADDESTRAMENTO
Sono davvero tanti elementi! La buona notizia è che tutte queste abilità, oltre che innate, sono sviluppabili. Come? Concentrandosi sull’ultimo punto, la FORMAZIONE, ad esempio attraverso un corso di guida sicura.
Rischi della guida urbana
Contrariamente al pensiero comune e a quanto si potrebbe ipotizzare considerando che in città la velocità media è minore, guidare nel ciclo urbano è molto più pericoloso che in autostrada. Presuppone delle competenze specifiche e un’attenzione a 360 gradi.
Se hai in mente la realtà italiana, eterogena al massimo e affascinante proprio per la sua alternanza di città grandi e iper-trafficate e centri antichi e labirintici, ti sarà evidente quanto può essere diversa la guida urbana già solo tra città e città. Roma, con la sua tentacolare distesa di piazze, il reticolo di vie antiche, il raccordo, Milano con la circonvallazione, i poli fieristici, le ZTL, Siena con le Porte e le mura, le zone interamente pedonali, le vie in salita ingombre di automobili arrampicate in parcheggi impossibili, e si potrebbe andare avanti.
Secondo una ricerca dell’Osservatorio UnipolSai riguardo le tendenze degli italiani al volante su un anno a campione, la media della popolazione italiana percorre più di 40 km al giorno, quasi 2 ore di automobile in una giornata.
Lo studio ha evidenziato il gap tra aree metropolitane e aree “periferiche”, non interessate da città medio-grandi, perché chi non vive in aree metropolitane arriva a percorrere circa 5.000 km in più all’anno.
Quindi, in città si guida “di meno”, ma ci si stressa di più.
Lontani dalla tranquillità delle strade di provincia, ci si destreggia tra i cambi di corsia, la fretta che tutti gli altri automobilisti – compreso tu! – hanno costantemente, i clacson che ci innervosiscono, molti più fattori da tenere in considerazione. Persino per chi è nato e cresciuto nel traffico cittadino non esiste una garanzia di sicurezza.
Spesso è la consuetudine che ci porta a “fidarci troppo” e a commettere errori proprio nel momento in cui è richiesto il livello più elevato di concentrazione.
Un alleato, la guida sicura
Per guida sicura intendiamo la messa a frutto di una serie di capacità cognitive e tecniche, volte ad avere il controllo del proprio veicolo anche in una circostanza imprevista. È la disciplina, o buon insieme di comportamenti, in grado di aiutare il guidatore a gestire appieno il mezzo che conduce, fronteggiando nella maniera ottimale le situazioni di pericolo ed evitando così danni anche gravi a cose e persone.
Ecco perché, con una formazione specifica, si possono acquisire le competenze necessarie a diventare un conducente capace in ogni contesto.
Grazie a un corso di guida sicura sarai in grado di valutare con maggior consapevolezza il comportamento degli altri veicoli, agendo in anticipo anziché subirne gli eventuali errori. Saprai quanto è importante evitare le reazioni istintive, con la serenità che deriva dall’aver fatto pratica sulle tecniche di guida più aggiornate.
Saper guidare bene è empowering!
Come cambieranno le città…
Leggendo i quotidiani e le riviste di settore possiamo avere anticipazioni su come saranno le città del futuro, un futuro neanche troppo lontano: gli esperti individuano nel 2030 l’anno di inizio di questa nuova tendenza. Città iperconnesse, focalizzate sulla riduzione dell’impatto ambientale, e “grandi”, una vera rivoluzione che andrà a ritratteggiare il concetto stesso di mobilità urbana. Nessuno parlava di car sharing 10, 20 anni fa. Le auto elettriche sembravano qualcosa di incredibile, nella migliore delle ipotesi pionieristico.
Le grandi case automobilistiche stanno orientando la ricerca sulla guida autonoma, macchine sempre più in grado di fare a meno del pilota. È quanto appare nell’indagine effettuata da Nielsen con AutoScout24, sui nuovi orizzonti della mobilità urbana.
Sembra che anche in questo scenario futuristico e super ecologico, attento alle emissioni inquinanti, l’automobile continuerà ad essere il mezzo di spostamento più gettonato, a fronte di un sistema di mezzi pubblici insufficiente a tamponare l’esigenza dei pendolari e di chi si sposta per lavoro. Secondo il rapporto Aniasa-Censis dal titolo “L’evoluzione della mobilità degli italiani – Dallo scenario attuale al 2020-2030″, nelle cosiddette smart city saranno incrementati i fenomeni di car sharing e di mobilità alternativa, come ad esempio il “pay per use” a discapito del possesso di auto propria come bene personale.
Ma a maggior ragione occorrerà non rappresentare un pericolo per chi condivide con noi l’automobile.
… E come cambieranno i veicoli
Nel corso degli anni, sono stati attuati molti provvedimenti per miglioramento della sicurezza stradale, dalla patente a punti, all’introduzione di limiti per i neopatentati, sino alla celeberrima obbligatorietà della cintura di sicurezza. Nel campo dell’automotive, stando agli esperti i prossimi anni vedranno l’avvento delle self-driving cars (auto a guida assistita, auto a guida autonoma) e delle automobili “connesse”, che sfrutteranno sempre più le nuove tecnologie e le informazioni condivise in rete per supportare il conducente in tutte le sue necessità durante la guida.
Le più moderne autovetture sono ormai dotate di tecnologie sempre più sofisticate, ma… non sarebbe allora il caso di avere almeno un’idea dei dispositivi installati sulle nostre automobili? Anche questo è argomento del corso di guida sicura.
L’elemento centrale della sicurezza è ancora il guidatore, ma i dati confermano l’importante apporto dell’intelligenza artificiale. Se, come per l’idea di città, cambierà l’idea di automobile, cambierà anche il volume della mobilità delle persone: lo conferma una stima recente dell’Unione europea, dove si vede aumentare la quantità di spostamenti da 953 a 1.095 miliardi di passeggeri al km. Passeggeri, conducenti… tutti in movimento.
Ecco perché la guida sicura si troverà presto al centro dell’attualità.
Con serenità nel ciclo urbano, possibile
Essere patentati e saper guidare consapevolmente non sono esattamente la stessa cosa, è normale avere difficoltà di fronte a eventi fuori dalla routine, come gestire un ostacolo improvviso o una frenata di emergenza sul bagnato. Anche la manovra azzardata di un altro veicolo, o la fuoriuscita imprevista di una macchina da un parcheggio, la presenza di liquidi o materiali scivolosi sull’asfalto possono essere elementi di disturbo alla nostra guida, soprattutto in una situazione di poco spazio di manovra e poco tempo per reagire, come il contesto urbano.
Oltre alla gestione delle perdite di aderenza e a come correggere velocemente una traiettoria, a come impostare uno slalom stretto tra elementi di ingombro o come arrestarsi in sicurezza in caso di necessità, il corso di guida sicura sviluppa l’attitudine a percepire e valutare gli spazi, per inserire il pilota in un ambiente circostante fatto di altri veicoli in costante movimento. La nostra efficacia al volante è direttamente proporzionale a quanto ci impegniamo a migliorarci!
E se… non abito in una super metropoli?
Se non abiti in una metropoli, non hai idea di cosa sia “il Tritone all’ora de punta” (per citare il grande Proietti), non hai mandato i tuoi figli a studiare in una città universitaria dove devono arrangiarsi guidando da soli, oppure sei proprio tu quello studente, ma utilizzi solo la comodissima metropolitana, il tram o i bus urbani… non leggere assolutamente una parola di questo articolo. Può essere che la tua vita quotidiana, il tuo lavoro e le tue passioni ti abbiano portato a vivere in provincia, in campagna, o in uno dei mille bellissimi piccoli centri urbani che punteggiano le colline e le pianure d’Italia: in questo caso ciò con cui avrai a che fare più spesso alla guida saranno animaletti selvatici che attraversano di notte, trattori sulle provinciali, buche o tratti di strada sterrata, tornanti e curve se vivi in montagna, oppure la presenza di ghiaccio e di neve durante l’inverno…
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