Al via la tanto agognata bella stagione, ed ecco ricomparire sulle nostre strade panoramiche, autostrade e nei centri storici il popolo delle due ruote. Scopri tutto quello che ti serve per tirare fuori dal garage la tua moto in totale sicurezza.
È un grande classico, arriva la primavera e con essa 3 cose: pollini – per la gioia della tua allergia –, il rumore delle tagliaerba alle 8 del mattino e i centauri che sfrecciano a tutta birra giù e su per le colline, equipaggiati di tutto punto con tuta, casco, stivali da moto, a gruppi di due, tre, cinque, tutti in piega sulle curve o fermi nelle piazzole di sosta per confrontarsi sulla prossima tappa da raggiungere.
Che senso di libertà danno le due ruote! Il motociclista e la sua moto si fondono in un unico volume che fende lo spazio, attraversando l’aria, assecondando l’aerodinamica, tracciando traiettorie e impostando curve, con la sensazione di essere “dentro” il paesaggio (non dentro un’automobile). E quanti chilometri si possono fare in moto, sfrecciando lungo le arterie autostradali o le strade panoramiche, svicolando nel traffico con quella sensazione di agilità e velocità che inebria!
Però, però. Ci sono un sacco di persone terrorizzate dalla moto e dalla velocità. Dall’idea di non “avere niente intorno”. Dall’eventualità di cadere sull’asfalto durissimo a 200 km all’ora. Dal pensiero, spesso infondato, che la moto sia più pericolosa della macchina perché è “più esposta”.
In realtà, l’unica cosa pericolosa del guidare la moto è guidarla senza cognizione di causa. Senza cioè che sia nelle condizioni ottimali e senza avere le nozioni sufficienti per sapere come comportarsi nelle varie circostanze. Tutti possono guidare, e tutti hanno il diritto di sentirsi tranquilli alla guida!
La stessa automobile, guidata da irresponsabili, è capace di uccidere, anche a una velocità di 20 km orari. Ecco perché abbiamo raccolto qui alcuni consigli utili a guidare con criterio la tua moto e prepararti a una nuova stagione di gite fuori porta su due ruote. Vedrai che, se hai delle ansie riguardo allo spostarti in moto, mettendo la sicurezza al primo posto in breve smetterai di percepire questo veicolo con un minimo di soggezione e ti calerai completamente nel piacere di guidarlo, per arrivare a percorrere strade che di chilometro in chilometro ti porteranno sempre più lontano.
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La sicurezza stradale, o meglio la nostra incolumità quando siamo alla guida di un veicolo, non per forza la moto (anche quando siamo semplici pedoni!), dovrebbe essere al primo posto nelle priorità delle persone, dei governi, delle istituzioni. Per i motivi visti sopra, se stiamo guidando una moto, veicolo di per sé più leggero, più potente, più veloce, potenzialmente più “pericoloso” nell’immaginario collettivo, a maggior ragione la sicurezza alla guida dovrebbe essere un tema di interesse comune invece che un discorso di settore, che troppe volte sembra riguardare e interessare solo i motociclisti.
Ogni veicolo ha le sue caratteristiche, le sue norme per una guida sicura e le sue potenzialità: vi sono accorgimenti e consigli, e soprattutto tecniche, adatte a ciascun conducente a seconda del veicolo che guida. Stop al pensiero stupido ciclisti contro automobilisti contro motociclisti contro pedoni. La sicurezza stradale non va mica per categorie!
In questo articolo ci concentriamo sulla padronanza della moto.
Elementi concreti per la sicurezza
Per essere al top della sicurezza sulla tua moto devi preoccuparti di scegliere quella più adatta a te e all’uso che ne devi fare (moto da strada, da trial, enduro, motocross, turismo, ecc), e assicurarti di padroneggiarla, sapendo ad esempio come è composta, di quali tecnologie è dotata, quali sono i suoi limiti e le sue potenzialità, come prendertene cura a livello di manutenzione ordinaria e straordinaria, e le tecniche più importanti per guidarla, le chiameremo i fondamentali, che per comodità riassumiamo qui sotto:
- tipologie di moto;
- cause degli incidenti stradali su due ruote;
- la tecnologia in nostro aiuto;
- eventuale passeggero e come deve comportarsi;
- i controlli da effettuare sul veicolo;
- la posizione di guida;
- la visuale;
- la conoscenza delle manovre come ad esempio il sorpasso.
Elementi interiori per la sicurezza
La sicurezza alla guida è anche e prima di tutto un fatto interiore, soprattutto sulle due ruote. Pensa che, tra i rischi più frequenti e spesso causa di incidenti in moto, generalmente si tende a sottovalutare proprio l’aspetto degli effetti dello stato d’animo del pilota. La guida di una moto comporta uno sforzo sia fisico sia mentale molto più elevato rispetto alla guida di un’automobile, tale per cui stress, distrazioni e uno stato di salute non ottimale concorrono a peggiorare in modo davvero visibile la situazione.
Per la tua tranquillità alla guida, inoltre, non dimenticare i fattori esterni, ovvero quelli che dipendono dalla strada e dagli altri conducenti. Per gestirli, basta avere le cose qui sotto:
- consapevolezza;
- rispetto;
- capacità di prevedere e anticipare.
Quando saliamo in moto stiamo esprimendo la nostra passione per questo tipo di veicolo, per questo tipo di sensazioni, liberi nel rispetto della sicurezza, perciò una volta allacciato il casco e montati in sella liberiamo la mente e concentriamoci nella guida, lasciamoci attraversare dalla piacevolezza del viaggio ma sempre cercando di valutare le manovre degli altri utenti della strada e di essere pronti a intervenire correttamente sulla nostra moto.
POI…
Ricordiamoci sempre che la strada non è una pista! Che ci sono altre persone che ne usufruiscono e che in ogni rotatoria, semaforo, incrocio o curva può nascondersi un pericolo: guidiamo sempre secondo le nostre capacità, e, soprattutto, sempre prudenti.
Sicurezza attiva e passiva
Per sicurezza attiva si intende quell’insieme di dispositivi, apparati e sistemi utili a impedire il verificarsi di un incidente, esercitando una funzione preventiva. Per sicurezza passiva invece si intende quel complesso di soluzioni tecnico-pratiche che hanno l’obiettivo di impedire che le persone si facciano troppo male a incidente avvenuto, dispositivi e strumenti più di tipo “difensivo”. Quindi, i sistemi di sicurezza attiva sono dispositivi che ci aiutano a prevenire gli incidenti, mentre quelli di sicurezza passiva intervengono per limitare i danni in caso l’incidente avvenga. Vediamolo nella moto.
Sicurezza attiva:
- freni (efficaci e muniti di sistema antibloccaggio ABS);
- coppia motrice (controllata elettronicamente);
- pneumatici (con strutture stabili, mescole a elevata aderenza soprattutto su fondo bagnato e con un elevato angolo di inclinazione);
- comando di emergenza (lampeggio di emergenza e spegnimento ben accessibili);
altezza della sella (altezza non eccessiva, in modo da garantire al pilota un appoggio stabile a terra);
- visibilità (vedere ciò che ci succede intorno e farci vedere dagli altri).
Sicurezza passiva:
- telaio (con strutture in grado di assorbire e ridurre gli effetti di un urto);
- abbigliamento (casco, giacche, guanti, protezioni interne ed esterne, stivali certificai);
- airbag (gilet o giacca).
Uno dei principi fondamentali quando siamo in moto è quello di non invadere la corsia opposta al nostro senso di marcia. Tieni a mente anche che prima di fare un sorpasso in moto devi essere ben certo di aver provato tramite allenamento pratico a gestire la tua moto sia nell’accelerata che nella frenata nelle diverse marce. Non dare mai per scontato che i veicoli che ti vengono incontro rallentino per farti completare il sorpasso, e ricorda che tu sei il più esposto. Ricordiamo anche di non effettuare mai questa manovra nei punti in cui è vietata, quindi in curva, agli incroci, in prossimità di attraversamenti pedonali e in presenza di segnaletica che lo vieti espressamente.
False credenze
Per andare bene in moto non basta “andare piano”. Non basta neanche il solo rispetto del Codice della strada, anche se è la base. Non bisogna “seguire i movimenti della moto”: sei tu quello vivo, lei è lo strumento. È lei a seguire gli spostamenti e i movimenti del corpo del pilota, perciò impariamo a indirizzarla spostandoci in funzione di velocità, ostacoli, condizioni di visibilità, ampiezza della curva da affrontare, ecc.
Usare poco il freno non è sinonimo di essere un bravo pilota: il bravo pilota – e soprattutto il pilota SICURO – è quello che attua una guida il più possibile fluida. È bene ricordare anche che in moto i freni sono due, con diverse funzionalità, freno anteriore e freno posteriore. Tra le false credenze, c’è anche questa, che fare bene le traiettorie è solo una parte della guida: NO! Le traiettorie sono fondamentali per una guida sicura. È la capacità di impostarle correttamente a far sì che non invadiamo la corsia opposta.
Le tecnologie a supporto
Anche le tecnologie di sicurezza ci vengono in aiuto, nella fattispecie i sistemi di sicurezza. Gli ADAS, acronimo di Advanced Driver Assistance System (sistemi di assistenza avanzata al guidatore), “assistono” il conducente in varie situazioni della guida come la frenata, il mantenimento della corsia e l’adeguamento della velocità, e sono in dotazione anche sulle moto.
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