Hai mai riflettuto sul tuo rapporto personale con la guida? Ti è mai capitato di svolgere un Test e pensare “Sono proprio io?” M. B., Socio ACI con una certa esperienza di guida, dice la sua sulla guida sicura. Scopri se sei d’accordo leggendo questa intervista.
Quando guidiamo a volte tendiamo a dimenticare che nelle altre automobili, davanti dietro e intorno a noi ci sono delle persone: vediamo gli altri veicoli come ingombri che ci rallentano o ci sorpassano, talvolta non ne comprendiamo le manovre. Mentre guidiamo, osserviamo la strada e pensiamo ai fatti nostri, alla giornata che ci apprestiamo a incominciare, alla destinazione da raggiungere, oppure a quella conversazione impegnativa avuta proprio ieri. E se qualcuno ci interrompe, magari immettendosi davanti a noi, ci innervosiamo. Però, in ognuna di quelle automobili c’è una persona. E ognuna di quelle persone la pensa in maniera diversa, ed ha la propria opinione sulla guida, sulla sicurezza, sull’utilità di un’educazione stradale per tutti. Cosa pensano, davvero, gli altri?
In questa puntata del Blog intervistiamo un automobilista nonché Socio ACI, per calarci nell’esperienza individuale e toccare con mano il pensiero sulla guida sicura. La parola a M. B.!
Da quanto tempo guida?
Da sempre, si potrebbe dire. Da prima di prendere la patente, ma ufficialmente mi sono patentato nell’85. Quando ero ragazzo io, soprattutto fuori città e nelle zone rurali, era facile avere esperienze di guida anche da adolescenti, si faceva pratica, capitava di salire sui trattori, su altro tipo di mezzi agricoli… Ho una trentina abbondante di anni di guida.
Ha mai sentito parlare di guida sicura?
Sì, ne ho sentito parlare, ogni tanto leggo o sento di questi corsi “particolari”. In genere si parla più dei corsi in sé che della materia “guida sicura”, ma ogni tanto vengono proposti, credo che non sia un argomento a conoscenza di tutti.
Qual è il suo parere sulla guida sicura?
Di mio, io penso che sia importantissimo tutto quello che riguarda la prevenzione. Perché la prevenzione è anche salute. Poi, il mondo è cambiato tanto, anche nelle normative e nei tentativi di prevenire un incidente. È più difficile di un tempo prendere la patente, e nelle sanzioni sono molto più fiscali, pensiamo ad esempio al tasso alcolico zero, alla patente a punti…
Apprendere qualcosa di nuovo è sempre molto utile, anche perché non si finisce mai di imparare. Penso che questi corsi di guida sicura siano piacevoli, poi dipende dal destinatario, a maggior ragione se non ha esperienza o non si sente sicuro molte delle cose che altri potrebbero sapere per lui diventano fondamentali. Soprattutto è bene che ci siano queste iniziative per i giovani.
Quanto conosce il suo veicolo?
Direi bene. Ma nel mio caso specifico sono “avvantaggiato”, perché sono anche Vigile del Fuoco e conduco, oltre all’automobile, anche mezzi pesanti, perciò ne cambio tanti di veicoli. Ho avuto esperienza, come dicevo, anche di mezzi agricoli. Ma ripeto, questo è un caso particolare, l’aver avuto esperienza sia di veicoli civili che di mezzi di soccorso. Per questo mi ritengo un autista abbastanza completo.
È curioso di saperne di più sui sistemi di sicurezza e sulle nuove tecnologie installate sugli ultimi modelli di veicoli attualmente in commercio?
Personalmente, anche se a causa del lavoro che svolgo li conosco abbastanza bene, penso che i sistemi di sicurezza siano molto importanti, e di conseguenza anche il conoscerli bene. I moderni sistemi di sicurezza e le nuove tecnologie non ti salvano ma ti permettono di evitare un errore. Ad esempio il controllo trazione, l’ABS sono ottime misure. Penso che le persone debbano sapere come funziona il loro veicolo. E se ci sono corsi che possono insegnarlo ben venga.
Si sentirebbe sicuro a guidare un veicolo di una tipologia diversa da quella abituale o a guidare l’automobile di qualcun altro?
Devo dire che nonostante l’esperienza, guidare un mezzo non proprio o che non si conosce sufficientemente non è mai una cosa da fare alla leggera. È ovvio che se non hai mai guidato quella tipologia di veicolo puoi essere esperto ma ci saranno sempre delle cose che non sai, o che hanno bisogno di maggiore attenzione, ad esempio l’entità dell’ingombro, il comportamento dinamico di quello specifico veicolo…
Se invece si parla del classico “Puoi guidare tu la mia macchina?”, ricordo di essere stato a disagio alla richiesta di guidare la macchina di un amico, da ragazzo, e so che non avere idea di come sia fatto il veicolo che si guida può essere molto pericoloso. È anche una questione di responsabilità, e poi solo tu conosci quello specifico difetto del tuo veicolo e sai come gestirlo.
Secondo lei, cosa dovrebbe esserci in un corso di guida sicura, per essere davvero utile?
La competenza. I rapporti interpersonali, nel senso: è l’insegnante a fare la differenza. Mi fa piacere sentire che gli allievi dei corsi di Formula Guida Sicura diano tutti degli ottimi feedback. Se si invece si parla di programma, mi piacerebbe trovare in un corso di guida sicura la parte di “conoscenza del veicolo”. Ripartire dalla meccanica. Oggi i ragazzi non sanno la differenza tra un motore diesel o benzina. Secondo me sarebbe utile anche trattare l’argomento della consapevolezza, del sapersi “correlare” alla situazione, e ovviamente mantenere – come credo ci sia già nel corso – tutta la parte sullo pneumatico e su quanto è importante saperlo leggere e controllare (pressione, convergenza…).
Cosa ne pensa del fatto di avere un’area sicura, interamente attrezzata e allestita dove mettersi alla prova e testare tutte le manovre che potrebbero metterci in difficoltà nella vita di tutti i giorni?
Utile, utile. Avere un’area dove per esempio provare il comportamento del veicolo, vedere cosa fa sul bagnato, vedere come entrano in azione i sistemi di sicurezza, senza rischiare niente, è molto utile. Anche perché purtroppo a scuola guida non c’è modo di provare queste situazioni diverse, la pioggia, un dosso, eccetera, o allestire dei percorsi appositi per testare questa o quella manovra.
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Cosa ne pensa del rapporto tra giovani e guida?
Penso che i giovani di oggi siano molto standardizzati, abbiano magari una buona preparazione perché sono passati dalla scuola guida ma forse abbiano delle capacità effettive meno sviluppate. Nella guida secondo me ci vuole un occhio diverso, un approccio più pratico, meno didattico, mi sembra che guidino tutti uguali.
A me per esempio questo “occhio” me lo ha dato l’esperienza sul campo, ma non è scontato. Magari allargando la cultura della sicurezza, o abbinando il corso di guida sicura alla patente, si avrebbe un giovane preparato a gestire tutti gli aspetti della guida. A mio figlio di vent’anni dico sempre di non guardare solo davanti, ma tutto intorno. Cercare di intuire il comportamento degli altri veicoli. Questo va oltre la scuola guida.
Qual è il suo rapporto personale con la guida?
Sono a mio agio. Ma sono dell’idea che alla guida di un veicolo l’approccio corretto sia sempre quello della diffidenza, mai sentirsi troppo “esperti”. Ad esempio, è vero che quando l’asfalto è bagnato si produce una certa situazione, ma ogni giornata di pioggia è diversa dall’altra. Già solo se è inverno o estate cambia. Tanto conta anche la fortuna. E cercare di evitare le distrazioni. Noi ad esempio facciamo molti incidenti che potrebbero essere evitati da una maggiore accortezza, una tra tante eliminare i telefoni.
Grazie a M. B. per aver condiviso la sua preziosa esperienza. Anche l’importanza di evitare le distrazioni, così come quella di imparare a prevedere il comportamento degli altri veicoli fanno parte del corso di guida sicura! E tu, saresti a tuo agio a guidare la macchina di qualcun altro? Cosa vorresti trovare in un corso di guida sicura? Ti riconosci nelle parole dell’ospite di questa puntata del Blog?
Scrivilo nei COMMENTI. Alla prossima!