Da una ricerca di Anas sugli stili di guida relativamente all’anno 2023 è emerso che il 10% degli italiani gira un video con il cellulare mentre è al volante. È solo un dato, ma allarmante. Scopri come proteggerti dal rischio stradale!
“Le vittime della strada sono una inaccettabile perdita che unisce nel dolore famiglie, società civile e istituzioni. La sicurezza stradale è una priorità, un obiettivo da realizzare con azioni concrete e immediate per fronteggiare un fenomeno che permane e mette a repentaglio l’incolumità sociale. La drammatica emergenza dettata dall’elevato numero delle vittime della strada, che ogni giorno continua a registrarsi, non può tradursi in atteggiamento di rassegnazione di fronte a un fenomeno che, tra l’altro, colpisce in particolare i bambini, i ragazzi con età inferiore a 17 anni e gli utenti vulnerabili della strada”, ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, come riportato da Agi (agenzia stampa).
Ma se è vero che “La sicurezza stradale è una priorità, un obiettivo da realizzare con azioni concrete e immediate”, come fare a renderla davvero reale?
Conoscere l’importanza del proprio comportamento e le reazioni da noi provocate sul veicolo e sugli altri utenti della strada è il primo passo per una guida sicura. Il dato riportato poco sopra fa riflettere sul fatto che per una percentuale troppo alta di persone sia considerato un comportamento accettabile utilizzare il telefono per fare un video mentre guida, e come questa azione molte altre, come potrebbero essere rispondere a un messaggio oppure iniziare una telefonata (magari tenendo lo smartphone con l’orecchio e girando il volante con una mano sola quando non con il ginocchio).
Quello che si evince dalle statistiche, da eventi importanti come la Giornata mondiale dell’incidentalità stradale e dai numeri che ci fornisce l’Osservatorio sulla sicurezza stradale, è che una delle fasce più esposte è quella giovanile.
Far comprendere a una persona giovane il valore di non distrarsi mentre si guida rappresenta una bella sfida. Viviamo nella società dell’iperconnessione, del multitasking, della FOMO, dell’iperattività, e le modalità da attuare per mantenere viva l’attenzione di un ragazzo o di una ragazza oggi mettono a dura prova anche gli insegnanti e i professori.
Come trasmettere conoscenze e pratiche in modo semplice ed efficace?
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Anche se la categoria dei giovani è particolarmente esposta, come rilevato e discusso al convegno “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime” organizzato da Anas, Piarc (Associazione mondiale della strada) e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a proposito della terza edizione della ricerca sugli stili di guida degli utenti, commissionata da Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane) e condotta da CSA Research – Centro Statistica Aziendale – con interviste su un campione di 4.000 persone e con oltre 5.000 osservazioni dirette su strada, vi sono altre categorie a rischio.
Infatti, anche le categorie di lavoratori che per lo svolgimento delle proprie mansioni professionali utilizzano un veicolo e la sede stradale – guidando auto aziendali, furgoni, mezzi pesanti, veicoli sanitari, mezzi di soccorso – sono interessate da un’alta percentuale di rischio stradale, cosa che non dovrebbe far distogliere dallo svolgere queste professioni ma semplicemente ampliare la cassa di risonanza che l’incidentalità stradale dovrebbe avere nell’opinione pubblica.
Lavorare sulla sede stradale come conducenti di veicoli comporta svariati rischi intrinsechi all’attività in sé, come l’effetto delle vibrazioni o dello stare seduti per ore in posizione “sedentaria”, e anche il rischio di incidenti in itinere, che è a tutti gli effetti da considerarsi tra gli infortuni di lavoro.
Conducenti di autovetture
Per i lavoratori che si spostano quotidianamente percorrendo chilometri in autostrada o nel ciclo urbano a bordo di autoveicoli aziendali, il veicolo guidato rappresenta lo strumento di lavoro, e la strada il luogo di lavoro. Ecco perché è fondamentale per l’azienda, oltre che previsto dalle normative, portare avanti in maniera puntuale il discorso sulla sicurezza alla guida.
Conducenti di mezzi pesanti
I maggiori fattori di rischio per un conducente di mezzi pesanti sono distrazione, mancata precedenza ed eccessiva velocità, unitamente al consumo di sostanze incompatibili con la sicurezza alla guida e al mancato rispetto della regolare distanza di sicurezza. Tra i possibili aiuti l’incremento della guida ecologica, che si rivela proficua relativamente alle flotte aziendali di mezzi pesanti perché se adottata in modo sistematico può fare una grande differenza in termini guida efficiente, risparmio carburante, salvaguardia del veicolo, minore stress e affaticamento dell’autista.
Conducenti di veicoli speciali e mezzi di soccorso
Nel settore sanitario le regioni con il minor numero di incidenti sono quelle dove sono state messe in atto strategie di prevenzione, come corsi di formazione per gli operatori del soccorso volti a informarli del funzionamento del veicolo guidato e dei rischi che si corrono durante lo svolgimento del servizio di emergenza sanitaria, facendo opera di formazione e sensibilizzazione in merito. Il lavoro di questa tipologia di autista è molto stressante, perché chi conduce un mezzo in emergenza è sottoposto a ritmi serrati, a carichi emotivi impegnativi e a una vera e propria fatica psicofisica. Ma la causa principale di incidente stradale è la velocità eccessiva, perché spesso, erroneamente, magari per inesperienza, si pensa che su un’emergenza l’unico modo di arrivarci sia velocemente.
I giovani
Tra le nuove generazioni di utenti della strada andrebbero ampliate le azioni informative ed educative in merito a legalità e sicurezza stradale, erogate anche tramite incontri programmati con gli studenti nelle scuole, importanti per preservare i giovani. Le principali cause di morte per i giovani nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni sono distrazione e velocità.
L’importanza della formazione
Chiunque guidi, e a maggior ragione chi guida per lavoro, per poter preservare la propria incolumità, il veicolo da eventuali danneggiamenti e le altre persone e veicoli, deve essere opportunamente aggiornato in merito alle misure di prevenzione e i corretti comportamenti da tenere alla guida: infatti, per essere conducenti, occorre un’adeguata formazione alla guida, un iter calibrato e specifico di addestramento volto a preparare chi è al volante sia dal punto di vista teorico che, soprattutto, pratico e fattivo: tecniche di guida, conoscenza approfondita del veicolo, il corretto approccio agli scenari che si possono presentare durante la guida a seconda di variabili come traffico, condizioni meteorologiche, tipo di tracciato, condizioni di stress, emergenza, pericolo, scarsa visibilità, eccetera.
Quindi, concentrati
È fondamentale che le persone conoscano i limiti del cervello. Non è vero che siamo multitasking! Ci sono cose che effettivamente possiamo fare in contemporanea. Ma quali e quante azioni può processare simultaneamente il nostro cervello? E quante di queste nello specifico della guida?
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A prestissimo!
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